Da Guercino a Caravaggio: un viaggio nell’arte italiana

Settembre 14, 2022 Off Di Danilo donati

L’arte italiana del XVII secolo e il periodo barocco: uno dei momenti storici più preziosi per la produzione delle opere più importanti del mondo.
Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, nato a Cento (Ferrara) e noto per il suo stile raffinato, grazia morale e armonia.
Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi, consacrato già in vita, e ancora di più dopo la morte, il celeberrimo rappresentante artistico del mondo occidentale.
Da Guercino a Caravaggio è una rassegna culturale, organizzata a Roma, con il patrocinio dei Beni Culturali, che rappresenta un grandioso omaggio all’arte barocca del XVII secolo.

Il Guercino e Caravaggio: così diversi nella loro grandezza

La Capitale non poteva che costituire il cuore di un evento epocale che mette in evidenza la storia artistica impareggiabile del nostro Paese.
In particolare, uno dei periodi più rappresentativi dell’arte italiana, il barocco, vede nei suoi capiscuola l’emiliano Guercino e il milanese Caravaggio.
Il primo, con il suo strabismo che ha influenzato in modo inaspettatamente magistrale la sua percezione dello spazio sulla tela, si contraddistingue per la perfezione delle pennellate, l’espressività dei volti e la potenza del chiaroscuro.
Il secondo, maestro nella resa della dimensione umana sulla tela, è famoso soprattutto per l’utilizzo del chiaroscuro per la realizzazione di effetti tridimensionali e della prospettiva.
Con una vita tormentata e ricca di eventi tragici, tra cui l’omicidio in occasione di una rissa, Caravaggio è uno degli artisti più prolifici di tutti i tempi.
Le sue opere più famose, benché sia difficile annoverarle tutte, comprendono il Giovane con canestro di frutta, il Suonatore di liuto, I bari, Il suonatore di liuto.
I dipinti più apprezzati del Guercino, invece, sono La vestizione di San Guglielmo, San Francesco in estasi con San Benedetto, la Presentazione di Gesù al tempio e Apparizione di Cristo alla madre.
Grazie al mecenatismo di Sir Denis Mahon, stimato storico dell’arte inglese e collezionista d’arte, alcune delle più belle opere dei due pittori italiani saranno esposte alla Galleria Nazionale d’Arte antica, sita a Roma nel prestigioso Palazzo Barberini.

Roma, capitale dell’arte: da Il Guercino a Caravaggio

Nella città più rappresentativa dell’arte ha luogo l’evento in onore di Sir Denis Mahon, studioso ed estimatore del periodo barocco.
La fama internazionale dello storico dell’arte ha dato vita a una serie di organizzazioni, tra cui la Sir Denis Mahon Charitable Trust, che intende rendere omaggio a uno dei più celebri e illustri personaggi contemporanei nel mondo dell’arte.
Da Il Guercino a Caravaggio, rassegna culturale che celebra la grandiosa stagione barocca, vede in prima linea Mina Gregori, che ha fortemente voluto l’evento.
La storica dell’arte cremonese ha potuto contare sul supporto di Anna Coliva, che dirige la Galleria Borghese, nonché di quello del Direttore del Dipartimento dedicato all’arte occidentale del Museo Hermitage, Serjei Androsov.
A questo proposito, è doveroso sottolineare che la mostra fu concepita da Sir Denis Mahon stesso il quale, due anni prima di morire (avvenne nel 2011), espresse alla prof.ssa Gregori il desiderio di celebrare il suo centenario con le sue opere, tanto amate.
Il mecenatismo di Sir Denis Mahon è noto agli amanti dell’arte, tanto che il Direttore della National Gallery londinese ha sempre affermato che la sua collezione privata sia la più pubblica esistente al mondo.
Ciò che Mahon ha sempre sostenuto è la maggiore fruibilità possibile delle opere d’arte, e questo lo ha portato a donarne moltissime, appartenenti alla sua collezione personale, a Istituzioni pubbliche.

Sir Denis Mahon: l’amore di una vita per l’arte

Dal Guercino a Caravaggio si propone come un evento in onore di colui che, più di altri, ha dimostrato un incredibile trasporto per il periodo barocco e un inestimabile senso civico.
La mostra, infatti, rende omaggio a un vero e proprio gentleman, imperniato da una concretezza tutta britannica, grazie a cui il primo Seicento nell’arte è stato profondamente riconsiderato e rivalutato.
Il valore dello studio di Sir Denis Mahon risiede nell’aver posto in una luce diversa, e probabilmente più convincente, della pittura bolognese del primo Seicento.
Cominciando dal suo prediletto, Il Guercino, lo storico dell’arte condusse poi ricerche più che pionieristiche su Caravaggio.
Proprio grazie al lavoro incessante di Sir Denis Mahon, emerse nuovamente l’interesse degli addetti ai lavori e del grande pubblico nei confronti del Barocco italiano.
In diversi casi, infatti, gli studi di Mahon hanno permesso l’attribuzione dei quadri ed esplicato il modus operandi di alcuni pittori, in particolare Caravaggio.
Il catalogo della mostra Da Guercino a Caravaggio comprende moltissime testimonianze riguardante gli studi sulle opere di Caravaggio, insieme a un saggio a cura della prof.ssa Mina Gregori.
Il testo riporta i carteggi fra Sir Denis Mahon e lo storico dell’arte Roberto Longhi: entrambi furono accesi sostenitori del barocco.
Il primo fu un grandissimo appassionato del nostro Paese e della sua arte. Oltre a Guercino e Caravaggio, il Sir si interessò anche ad altri artisti, fra cui Nicola Poussin.

Cosa vedere alla mostra Da Guercino a Caravaggio: i capolavori presenti

Per avere una panoramica di quali saranno le opere presenti alla mostra Da Guercino a Caravaggio, è utile sapere che sarà esposta una quarantina di capolavori.
Saranno presenti non soltanto le opere che appartennero alla collezione privata di Sir Denis Mahon, ma anche quelli della Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Inoltre, il pubblico potrà ammirare i capolavori di Poussin e di alcune opere di Guercino e Carracci, esposte al Museo Hermitage di San Pietroburgo, in Russia.
Uno degli intenti dell’evento è anche quello di valorizzare in modo adeguato un folto gruppo di opere che provengono dalle zone colpite dal terremoto del 2012, in Emilia romagna.
L’enorme valore culturale di queste opere si accompagna al lavoro instancabile e silenzioso di coloro che hanno, nel corso degli anni successivi, messo in sicurezza e recuperato le tele.