Cos’è il bullismo e perché è un fenomeno che non possiamo ignorare

Cos’è il bullismo e perché è un fenomeno che non possiamo ignorare

Marzo 2, 2021 Off Di Danilo donati

Il bullismo è un comportamento aggressivo tenuto da uno o più individui nei confronti di una singola persona che non riesce a difendersi. Quando si parla di bullismo, è facile individuare i principali due ruoli da prendere in considerazione: il bullo da una parte e la vittima dall’altra. Il bullo è colui il quale persevera azioni violente da un punto di vista fisico e/o psicologico nei confronti di una persona più debole, che tende a subire in maniera totale il comportamento aggressivo del bullo. Prima di proseguire nel nostro approfondimento, vi invitiamo alla lettura di un interessante articolo su cosa fare se tuo figlio fa il bullo a scuola prodotto dalla community di padri blogger Super Papà (https://www.superpapa.it/se-mio-figlio-fa-il-bullo-a-scuola-come-comportarsi/). Nel nostro approfondimento odierno passeremo in rassegna quelli che sono i comportamenti violenti del bullismo, facendo una distinzione tra bullismo a scuola e bullismo online. Inoltre, spiegheremo perché il bullismo è un fenomeno che non va ignorato, dal momento che si registrano anche diversi casi di bullismo in età adulta.

Il bullismo a scuola

Il fenomeno sicuramente più diffuso è il bullismo a scuola. Secondo l’Istat, oltre metà dei ragazzi dagli undici i diciassette anni ha subito un episodio di bullismo a scuola da parte dei propri coetanei. I comportamenti che più caratterizzano il bullismo nelle aule e negli altri ambienti dell’edificio scolastico sono le aggressioni fisiche, le derisione per come si parla o per il proprio aspetto fisico, gli insulti, le parolacce, le offese, la diffamazione e l’esclusione a causa delle proprie idee. Secondo quanto spiegano gli esperti che lavorano nell’ambito della psicologia, la piaga del bullismo a scuola è un’emergenza sociale che va combattuta con tutti gli strumenti che oggi la scuola italiana e lo Stato mettono a disposizione dei giovanissimi. Una delle soluzioni suggerite è l’adozione della figura di uno o più psicologi all’interno della scuola, in modo da poter individuare da subito eventuali disagi nei bambini e nei ragazzi adolescenti, al fine di arrestare sul nascere possibili sindromi psicologiche. In più, la figura dello psicologo sarebbe determinante per individuare fattori di rischio che portano un giovane sulla cattiva strada anziché un altro.

Il fenomeno del cyberbullismo

Oltre al bullismo a scuola, un altro trend in costante crescita nella società italiana è il cyberbullismo. A differenza della vita reale, all’interno del contesto online il bullo ha il vantaggio di mantenere l’anonimato, ma non solo. Infatti, può anche contare su un seguito potenzialmente ben maggiore rispetto ai quattro-cinque amici della propria classe. In più, il bullo è avvantaggiato dalla natura stessa della rete in quanto ha l’opportunità di trovare le informazioni sulla vittima prescelta grazie ai social network. Dall’altra parte, il ragazzino o la ragazzina che subiscono gli atti aggressivi di un singolo individuo o del branco fanno fatica a disconnettersi da Internet, senza contare il fatto che per loro possa essere più difficile anche venire a conoscenza della reale identità dell’aggressore. Per finire, il cyberbullismo è oltremodo rischioso perché i giovanissimi non possono avere la stessa dimestichezza con Internet delle persone più grandi, e questo ha delle forti ripercussioni sulla condivisione dei propri dati personali in Internet.

Il bullismo, un fenomeno che non si può ignorare

È risaputo che il bullismo sia associato a episodi di suicidio in età adolescenziale. Oltre al cyberbullismo, ad avere una profonda correlazione con tali episodi drammatici è il bullismo a scuola o in qualsiasi altro contesto sociale. Ciò detto, se il problema non viene riconosciuto subito può portare nelle vittime all’insorgere di sindromi psicologiche più o meno serie, da qui la necessità di accostare alle vittime la figura professionale dello psicologo. Un altro motivo per cui il bullismo non si può ignorare è rappresentato dal fenomeno del bullismo in età adulta. A questo proposito, spendiamo due parole sul mobbing, che altro non è se non un atto di bullismo sul lavoro. Esiste un mobbing verticale, condotto dal proprio datore di lavoro al fine di portare i dipendenti a licenziarsi da soli, e il mobbing verticale, attuato invece dagli stessi colleghi di lavoro perché gelosi nei confronti di un operaio più capace o semplicemente per alleviare lo stress.