Ambienti di lavoro: come prevenire l’accumulo di cariche elettrostatiche

Ambienti di lavoro: come prevenire l’accumulo di cariche elettrostatiche

Settembre 8, 2021 Off Di Danilo donati

L’accumulo di cariche elettrostatiche è un problema molto diffuso e piuttosto comune con il quale tutti ci siamo trovati, almeno una volta nella vita, ad averci a che fare. Dopotutto basta sfilarsi velocemente un maglione di lana per percepire le piccole scosse elettriche derivanti dallo sfregamento, vero?

Quelle piccole scosse esistono per una precisa ragione

A volte prendiamo una piccola scossa stringendo la mano a qualcuno oppure la prendiamo quando scendiamo dalla macchina senza toccare la carrozzeria. Tutti questi esempi riguardano un fenomeno scientifico molto comune che, in determinati ambienti di lavoro, può comportare grossi danni a persone, macchinari e produzione.

Proprio per questo a breve vedremo come eliminare le cariche elettrostatiche sia fondamentale per preservare la buona salute dell’azienda. Prima di passare alle soluzioni, tuttavia, vediamo da vicino il funzionamento del fenomeno e delle sue origini.

Cosa sono le cariche elettrostatiche?

Le cariche elettrostatiche accumulate su un materiale sono inevitabili, soprattutto laddove vi siano processi industriali che comportano attriti, sfregamenti e contatti ad elevata velocità. La spiegazione risiede nella composizione della materia che, come tutti sappiamo, consiste in atomi equilibrati per quantità di cariche positive e negative.

Quando due oggetti entrano in contatto tra loro le cariche si bilanciano creando equilibrio ma, quando questi si separano, avviene lo shock che noi percepiamo come scossa elettrica. Per questo quando siamo in macchina prendiamo la scossa uscendo dall’abitacolo e non quando vi siamo seduti dentro.

Quali sono le conseguenze delle cariche elettrostatiche negli ambienti di lavoro?

A volte questi accumuli di energia creano un semplice fastidio che ci fa sobbalzare. Molte altre, invece, questi piccoli inneschi possono dare vita a esplosioni, incendi e tutta una serie di danni piuttosto ingenti e gravi. Ci riferiamo agli ambienti lavorativi industriali e manifatturieri che impiegano prodotti e macchinari sensibili a questo fenomeno che viene influenzato anche dall’umidità e dal clima ambientale. Plastiche, farine e altri materiali neutri possono risentire degli accumuli di cariche causando anche parecchi danni alle aziende.

I macchinari possono incepparsi e surriscaldarsi per tante ragioni. In primo luogo alcuni materiali, come quelli da imballaggio, sono sensibilissimi agli accumuli di cariche elettrostatiche e, per questo, si arricciano, danneggiano o aggrovigliano. Questo blocca il processo di produzione causando disagi, ritardi, perdite di tempo e di denaro. Nel tempo i macchinari invecchiano più velocemente e comportano un maggior dispendio economico a carico dell’azienda che, pertanto, è rallentata da un nemico invisibile e insidioso.

Quali soluzioni esistono?

Il miglior sistema di protezione degli ambienti lavorativi dalle cariche elettrostatiche è il sistema a barre antistatiche. Si tratta di un meccanismo che consente di dissipare la corrente dirottandola altrove per cui, in prossimità del luogo di accumulo, non si verificheranno più shock elettrici a danno di persone e cose.

Il sistema aiuta anche a prevenire il deposito di polveri sul sito di accumulo dal momento che queste tendono ad essere attratte dal passaggio di cariche, sedimentandosi e peggiorando la qualità produttiva. Chiaramente questi sistemi vengono perfezionati da professionisti che, dopo un sopralluogo, acquisiscono il valore di carica da contrastare e selezionano la barra migliore caso per caso. Questi sistemi, in conclusione, aiutano a proteggere le persone e le cose dagli accumuli di cariche elettrostatiche ma non ne impediscono la formazione. Ogni attrito o sfregamento, tipico di tantissimi macchinari, può dar vita a questo fenomeno che può essere attenuato anche con la giusta umidità ambientale e con l’utilizzo di appositi indumenti protettivi