Badante e colf: qual’è la differenza?

Badante e colf: qual’è la differenza?

Settembre 24, 2023 Off Di Kurt Jacobs

Quando una famiglia ha bisogno di una collaboratrice domestica in genere contatta le associazioni/agenzie che si occupano, nel pieno della regolarità, di selezionare il personale per l’assistenza anziani a domicilio.

Con le dovute differenze, perché ogni figura è diversa e svolge mansioni specifiche. Se è decisamente più semplice comprendere che una baby sitter si occupa prevalentemente di bambini e di infanzia, che una cuoca si occupa di fare la spesa e preparare i pasti, che un giardiniere si occupa della cura del verde e delle piante, che un autista privato si occupa di accompagnare i membri della famiglia nei luoghi di destinazione e che una badante si occupa prevalentemente di anziani, molte persone non hanno ancora ben compreso la differenza tra badante e colf.

Molte famiglie infatti ricercano una collaboratrice domestica per la gestione della casa, tralasciando in un primo approccio il fatto che c’è anche una persona da assistere. O viceversa, sono convinte che una badante che si occupa di assistenza anziani a domicilio debba automaticamente occuparsi anche della casa.

Nella realtà, si tratta di due figure professionali ben distinte, che non solo svolgono mansioni diverse, ma sono anche inquadrate in modo diverso a livello contrattualistico e legale.

La categoria dei lavoratori domestici comprende coloro che con la propria opera contribuiscono, a qualsiasi titolo, al funzionamento della vita familiare. La colf è l’assistente familiare che si occupa dei lavori domestici, dalla pulizia della casa alla lavanderia, fino alla preparazione dei pasti. Ma non rientrano nelle sue mansioni la cura e l’assistenza alla persona, che sono invece il compito specifico di una badante. Le colf di solito non sono formate per fornire assistenza personale o sanitaria a individui anziani o disabili, non forniscono assistenza sanitaria diretta e non somministrano farmaci, a meno che non siano specificamente qualificate per farlo.

Negli ultimi anni vi è stato un costante incremento del numero di famiglie che ricorrono alle lavoratrici domestiche tanto che la colf è diventata una figura importante per la famiglia. Chiaramente, può accadere che un collaboratore domestico venga assunto con il doppio ruolo di badante e colf. Ma questa possibilità deve essere valutata e chiarita da entrambe le parti, al fine di redigere un contratto di lavoro chiaro e assicurarsi che la persona assunta sia adeguatamente qualificata per le mansioni richieste.

Contratto di lavoro per colf: tutto quello che c’è da sapere

Ecco a grandi linee si stipula il contratto di lavoro per colf in forma scritta. Ai fini probatori il contratto, denominato lettera di assunzione, deve essere scambiato e firmato tra le parti e deve obbligatoriamente indicare:

  • la data di inizio del rapporto di lavoro
  • il luogo di lavoro
  • la mansione ed il livello di appartenenza della colf
  • l’orario di lavoro
  • la retribuzione pattuita
  • l’eventuale periodo di prova
  • l’esistenza o meno della convivenza


Al momento dell’assunzione, la colf è tenuta a consegnare al datore di lavoro i seguenti documenti:

  • carta d’identità
  • codice fiscale
  • eventuali attestati e corsi di formazione
  • permesso di soggiorno valido per svolgere attività lavorativa in caso di cittadino straniero

Ricordiamo che il contratto nazionale del Lavoro Domestico specifica quali sono le  mansioni dei lavoratori domestici.

Tali lavoratori vengono suddivisi in differenti livelli, ovvero:

  • Livello A: esclusivamente pulizia della casa, lavanderia, aiuto cuoca.
  • Livello A Super: mera compagnia, senza prestazioni di lavoro.
  • Livello B: incombenze al normale andamento familiare, pulizia, riassetto casa, lavanderia.
  • Livello B Super: assistenza autosufficienti.
  • Livello C: compiti assegnati in totale autonomia e responsabilità.
  • Livello C Super: assistenza a persone non autosufficienti

Dunque la differenza tra colf e badanti non è soltanto professionale e operativa, ma anche formale e legale. A seconda delle prestazioni, sono necessari inquadramenti contrattuali diversi. È importante notare che le leggi e le normative sul lavoro domestico possono variare da paese a paese e anche da una regione all’altra. Pertanto, è fondamentale consultare le leggi locali e assicurarsi che il contratto di lavoro sia conforme a tali normative. Inoltre, è essenziale stabilire chiaramente le responsabilità specifiche nel contratto per evitare incomprensioni e anche di formulare contratti inesatti o incompleti che confondono le due figure professionali con ricadute negative sia per la famiglia dell’assistito, che per la collaboratrice domestica coinvolta.